Bra Servizi: il mix vincente fra territorio, gente e cultura al servizio dell’ambiente.

torinomag1«Un esempio eccezionale di paesaggio culturale inteso come prodotto nel tempo dell’interazione tra uomo e natura, plasmato dalla continuità di una tradizione antica finalizzata ad una produzione vinicola di eccellenza».

È questa la definizione con cui l’Unesco ha attribuito il riconoscimento a una terra e ai suoi ‘paesaggi vitivinicoli’ in particolare, quelli appunto di Langhe-Roero e Monferrato.

Fa effetto leggere una frase così, e fa effetto pensare che arrivi da un mondo così lontano e diverso dal nostro: immaginare che nella capitale del Qatar sceicchi e non solo possano cogliere il senso di questi paesaggi e di quello che rappresentano è difficile, eppure evidentemente c’è qualcosa nella ricchezza di queste terre che entra in comunicazione e viene colta a prescindere. Anche questo, credo, sta alla base della nostra Langa inserita tra i 50 siti mondiali tutelati dai’Unesco.

Per noi di Bra Servizi che, da 25 anni, viviamo ogni centimetro di questa terra e passiamo il tempo a capire come rendere questo territorio ‘migliore’ attraverso i nostri servizi per l’ambiente, è come se fosse giunto un ulteriore impegno. È come se ci avessero dato un altro e ineludibile motivo per fare un lavoro che supera il senso di questo termine per sconfinare in quello della responsabilità. Differenziare i rifiuti, farli diventare una risorsa, evitare gli sprechi e gli inquinamenti, vivere per primi e poi comunicare ai cittadini scelte ambientali rispettose da praticare ogni giorno rappresenta il contributo per presentare questo meraviglioso territorio al mondo intero. Immaginando che su questo tema ‘l’esempio’ sia l’unica vera attività di formazione veramente efficace.

Grazie al riconoscimento deii’Unesco il nostro territorio viene elevato al rango di altri distretti viti/vinicoli di Francia e Germania (specialmente Francia) che sono rinomati da decenni. Credo che LangheRoero e Monferrato non avessero neppure prima nulla da invidiare a quelle zone, ma ora è l’Unesco a garantirlo.

Si tratta di una grande opportunità, forse ancora non ce ne rendiamo conto. Oggi ogni comparto dell’economia va pensato nella logica di rispetto del territorio, puntando a rendere i nostri Comuni, ognuno sulla base delle proprie caratteristiche e delle proprie potenzialità, un piccolo gioiello da valorizzare dal punto di vista turistico.

Da noi in Langa questo concetto è già vivo e, nonostante qualche edificio malconcio a fondo valle cui si dovrebbe metter mano, amministrazioni e imprese sanno che collaborare su questo fronte significa dare vita a vantaggi per entrambi.

Ma in realtà non si tratta solo di una missione che nasce per valorizzare il turismo, seppur importante. Si tratta di essere, come si dice qua, ‘all’onor del mondo’, vale a dire coltivare una speciale stima per se stessi, per le cose fatte bene, con una mentalità positiva, dove la cultura del lavoro e la parola data rappresentano un valore e non un optional. Per questo siamo orgogliosi del riconoscimento ricevuto e per questo credo sia un’occasione formidabile per fare ancor meglio ciò che già tutti facciamo. Perchè, come hanno detto il presidente Gianfranco Comaschi e il direttore Roberto Cerrato dell’Associazione per il Patrimonio di Langhe-Roero e Monferrato, «questo sia un punto di partenza e non di arrivo».

L’articolo completo su: Torino Magazine (Estate 2014)